Croazia

Croazia

Croazia 2017

4 Ago ore 11:00

Partiamo destinazione Trieste, nonostante il preannunciato grande traffico dell’Esodo estivo, non troviamo condizioni estreme, vero il contrario. Alle 16:00 siamo già al Castello di Miramare. Il meteo invece è azzeccatissimo il termometro segna 40° facciamo 2 ore di visita poi ci dirigiamo al nostro alloggio, da …. Un prodotto della new economy meglio conosciuto come Home sharingtargata AirBnB.Posizionato sulle alture di Trieste a soli 2km dal centro in una bella casa storica ma con una strada veramente stretta, con la Raviggiola specchietti chiusi e un cm x parte per 800mt di curve e salita un po impegnativo x un fine corsa.Non voglio pensare quando incroci qualcuno che arriva nel senso contrario. Cena all’antico Spazzacamino un posto veramente originale gestito da una persona altrettanto originale. Un salto a ritroso nel tempo i tavoli si trovano sparsi tra oggetti musicali e strumenti musicali. Una batteria con vari strumenti è disponibile per gli ospiti che vogliono cimentarsi nel suonare il proprio pezzo, lo stesso proprietario tra una comanda e l’altra vi si perde volentieri nell’accompagnamento. Per i meno intraprendenti o dotati è disponibile un compiuter per cercare su you tube la propria colonna sonora della serata. Il proprietario ci ha raccontato che dopo un periodo difficile ha avuto la fortuna di finire in un programma televisivo di alta cucina, molto seguito e di arrivare primo in classifica a Trieste. Evento che gli ha cambiato la vita.L’unica pecca che non poteva essere altrimenti è il servizio, che oltre a essere lento non è detto che mangi quello che ordini.Ma quando come noi il tempo non è un problema, la cosa è relativa.Al rientro preferiamo lasciare la macchina a valle visto che alcuni vicini nonostante la strada stretta si prendono il lusso di parcheggiare in divieto di sosta.

5 Agosto ore 10:00

Partenza per Opatija il ragazzo sempre molto disponibile ci riporta alla macchina con la sua auto e i nostri bagagli.I km sono pochi e una giornata da spendere per arrivare. Impostiamo il navigatore evitando pedaggi, vogliamo evitare di pagare 14€ per la vignetta Slovena per percorrere 30 km. Ma nonostante questo google map sbagliando una svolta si riaggiorna (senza essere notato), e tratti in inganno dalla segnaletica stradale (i cartelli blu che da noi sono strade statali) ci porta diritti sulla strada sbagliata. Utilizziamo il vecchio metodo del chiedere e scopriamo che fortunatamente essendo punto di frontiera dove i triestini vengono a comprare vantaggioso, si può tramite una stradina laterale fare inversione di marcia, ma soprattutto scopriamo che la segnaletica da seguire in territorio sloveno è quella gialla.Dopo 1 ora di girotondo, ritroviamo la giusta via. Prendiamo le indicazioni per Basovizza SS14 che diviene E61 oltrepassato il confine SlovenoRimessi nella giusta direzione entriamo velocemente in Slovenia e consapevoli delle tempistiche ci concediamo una sosta pranzo, attratti da un grell dove gira un maialino da latte, ( lungo la strada se ne trovano molti ) per la nostra pausa culinaria scegliamo il Gostilna pri Križmanu scelta più appropriata non potevamo farla, il ristorante e la sua cucina è un salto nostalgico nel periodo della nostra infanzia,cominciando dalla qualità del prodotto cucinato passando dalla presentazione fino ad arrivare al prezzo. Alle 15:00 siamo a destinazione Opatija, alla ricerca del nostro alloggio non con poche difficoltà, visto che molti privati di Home sharingtargati AirBnB (e non solo), non vogliono far vedere ai vicini (e non solo) i propri interessi quindi spesso e volentieri mettono come indirizzo uno approssimativo, con il risultato che per scovare quello giusto tutte le volte è un gioco dell’oca con inevitabile rimbalzo di casa in casa. Ed è così che dopo quaranta minuti di palleggi riusciamo a prendere possesso della nostra stanza.Poi ci dirigiamo alla spiaggia per fare la prima esperienza marinara istriana.come letto in altri diari di viaggio a fronte di un’acqua limpida ci sono poche spiagge poche di sassolini meno di sabbia, mentre invece abbondano piattaforme di cemento e scogli. Ci posizioniamo in una piattaforma prendendo il posto di alcune australiane che avevano fatto già giornata, ci mettiamo in un punto dove l’accesso al mare è più disagevole, e lasciamo spazio a fin che altri bagnanti possano stendere i propri asciugamani e soprattutto l’accesso più agevole all’entrata in mare, poi ci tuffiamo. L’acqua è anch’essa come previsto, ovvero calda con correnti gelide. Dopo un’ora arriva una coppia di anziani che ci guardano contrariati, pensiamo che probabilmente è il loro posto e noi siamo degli intrusi, ma la spiaggia è pubblica. Dopo una mezzora ci intimano di spostarci perché li da trentanni ci passano loro e noi gli costruiamo il passo. La risposta immediata è che il fuhrer è morto da tempo.Con un per favore possiamo valutare l’ipotesi di spostarsi, ma con quei toni non ci spostiamo neanche di un millimetro. Allora arriva il perfavore e le scuse di essere stati troppo insolenti.Poi inizia un conto 12345678910 ma a distanza di 20 minuti i fumi salgono, quindi visto che siamo in ferie e il mare è grande preferiamo andare a trovare un’altro posto dove l’anima si tranquillizzi, e soprattutto che la tabaccona insolente non ci inquini i polmoni.Anche questo era atteso l’arroganza di un popolo inospitale.La sera ceniamo vicino all’alloggio i prezzi sono uguali all’italia ma le pietanze sono buone.

6 Agosto ore 9:00

Partenza con destinazione finale Plitvice Lakes National Park passando da Rastoke, per strade normali, salvo un pezzo di E65 di circa 30 km, per evitare un passo e giusto per l’incontro giornaliero con gli indigeni.Oggi l’esperienza si manifesta al casello. Arriviamo in barriera che c’è la coda mi posiziono in quella più corta, scopriremo a breve il perchè. Tengo le distanze da l’ultimo, ma probabilmente sarebbe stato meglio stargli incollato, il tipo viene all’indietro senza il minimo accenno di frenare nonostante gli suono incessantemente. Boom mi prende in pieno, e riparte in avanti fermandosi a poca distanza da chi segue, tempo di scendere per constatare i danni e riparte all’indietro senza frenare, al che gli corro al finestrino urlandogli di tutto tira il freno a mano, mi guarda e alza le mani come dire: “e che sarà mai?” Non so cosa mi trattiene a prenderlo per il collo, lo mando a quel paese torno alla macchina che per fortuna ha solo la targa ammaccata, e cambio corsia nel giusto momento che il tipo riparte, a marcia indietro, ma questa volta è un problema per chi lo segue. Prima di arrivare al casello un’altro genio che sta facendo la fila sbagliata,( il casello è chiuso), forse perché sono targato italia o non so per quale altro motivo, decide di cambiare corsia e di entrarmi davanti, comincia a suonare e mi urla parole incomprensibili capisco che gli ha dato fastidio che ho cambiato corsia, anche se a lui non dovrebbe fregare niente perchè era è in un’altra. Pretenderebbe di infilarsi al mio posto, ma per oggi il limite è superato tiro giù il finestrino e gli comunico un sonoro vaffa che lo inchioda nell’esatta posizione dove si trova.Percorsi i km della discordia usciamo dalla gabbia di matti e ci rimettiamo in cammino sulle sornione strade secondarie.Facciamo una pausa pranzo nella cittadina di Ogulin a base di strukli un paese tranquillo e ben tenuto poi raggiungiamo Rastoke località nota per i mulini ad acqua e sosta intermedia per la destinazione finale, alle 18:00 arriviamo al CAMPING BEAR Plitvički Slap dove oltre alle piazzole hanno anche quattro camere con bagno privato, una sistemazione confortevole a pochi km dall’entrata uno del parco.alle 19:00 siamo già al ristorante Degenija (che raggiungiamo a piedi) dove ad accoglierci c’è un cameriere apparentemente non tanto contento di vederci specialmente quando gli confermiamo di non aver prenotato, il quale per darci il Dobrodošli, ci accompagna fuori ad aspettare che si liberi un tavolo, e dove a sua discrezione e senza ordine di arrivo se non quello di nazionalità aspettiamo il nostro turno.

7 Agosto ore 6:00

Levataccia per essere in biglietteria alle 7:00 e alla stazione 2 in tempo per prendere la prima partenza che avviene alle 8:00. Il tutto per evitare l’assalto del turista di gruppo e visitare il parco con una temperatura accettabile visto che fino ad oggi il termometro stazionava sui 37°.La nostra pianificazione a tavolino era entrata alla st1 cosicché alla S2 avevamo già il posto sicuro e la certezza di partire tra i primi alla S3.Poi l’oste del BEAR Plitvički ci ha illuminato. Alla S1 arrivano tutti compreso quelli che non hanno molto tempo da dedicare al parco e si dirigono subito alla grande cascata.Pertanto il nostro piano cambia, puntiamo all’entrata 2 parcheggiamo la macchina in un piazzale vuoto (il parcheggio ufficiale a pagamento) ci vestiamo con tutto quello che troviamo in macchina pile scarponi giubbino antipioggia cappello di lana e sciarpa di cotone. No! non siamo matti, è che piove e le temperature sono collassate, una pioggerellina accompagnata da una nebbiolina ci ha catapultato in una sola notte in una tipica giornata di inverno Italiano.Nel tentativo di cambiare un po di kuna ci ritroviamo involontariamente i primi della fila all’apertura delle casse. Percorriamo un 2km per raggiungere la ST2 che si trova affianco alla scalinata che porta all’imbarco P1, dove si dirige pochissime persone. Alle 8:00 arrivano le prime due navette (vuote! partono dalla ST2) Mercedes che oltre a 20 posti CC. dietro la motrice traina altri due rimorchi da 40 posti a sedere cc. ciascuno. Alle 9:00 inizia la visita senza colazione perché in tutto il tragitto non è stato possibile farla nonostante fosse scritto che era fornito di tutti i servizi, salvo poi scoprire che alle 9:00 sono ancora tutti chiusi. Questi Croati! oltre che scontrosi sono anche vagabondi.Scendiamo a valle percorrendo e circumnavigando i laghi e le cascate dalle più piccole alle più scenografiche, inutile descrivere la ben conosciuta meraviglia. Cominciamo a trovare le prime carovane quando ormai siamo all’imbarco P2, la scelta è stata buona, abbiamo potuto godere dello spettacolo più bello con un numero di visitatori ancora accettabile. dal P2 siamo andati al P3 con una rilassante navigazione sulle tranquille acque del lago KOZJAK, dove arriviamo intorno alle 12:30 giusto giusto per pranzare. Finalmente i servizi girano a pieno regime.Verso le 14:00 visitiamo l’ultima parte del parco percorrendo il sentiero 7,2,e poi 4 raggiungiamo la BIG WATERFALL ma non prima di aver fatto po di coda.Spettacolo molto gonfiato, un pisciolino di acqua cade dalla cima di un picco, assomiglia molto a SALTO ARRECHEA un luogo che si raggiunge tramite il MACUCO TRAIL un sentiero che parte dalla GARGANTA DEL DIABLO in Argentina, anche se questo è meno suggestivo.Il rientro alla S2 è piuttosto difficoltoso un mare di gente ci obbliga a percorrere il sentiero 4 e buona parte del 2 fino all’incrocio con il 7 in una fila indiana insopportabile dove stai più fermo che in cammino, ad aspettare i comodi di tutti, e senza la minima possibilità di godere dei luoghi che ti circondano. Oltrepassato l’esodo proseguiamo sul sentiero 2 che costeggiando la riva del lago KOZJAK ci riporta al punto di partenza S2.In 1km abbiamo incontrato si e no 10 persone. Per la cena, questa volta abbiamo preso la macchina non tanto per le distanze quanto per la strada a forte traffico veloce e zero attraversamenti sicuri. ci siamo fermati al Bistro Winner, dove il personale si è dimostrato leggermente più professionale.

7 Agosto ore 9:00

Partenza per l’isola di Korcula dove abbiamo affittato una piccolo rustico in pietra dal 8 agosto al 14 agosto. Km approssimativi 600 con due frontiere da oltrepassare e un traghetto da prendere. Le alternative erano

  1. guidare fino a Split 300 km circa fermarsi una mezza giornata per prendere il traghetto e raggiungere Vela Luka a Korcula il giorno successivo con due tre ore di navigazione e 60 km per raggiungere la casa. Il problema erano i traghetti disponibili solo 2 per i quali potevamo prenotare ma senza la certezza di imbarco dell’orario prenotato. Di cui uno la mattina con arrivo stimato compreso i 60 km di auto alle 13:00 e uno il pomeriggio con arrivo stimato alle 20:00. Conseguenza nel peggiore dei casi, buttare via un giorno in transito, oltre al rischio mal di mare.
  2. guidare fino a Ploce 500 km circa, prendere il traghetto per Trpanj (un’ora di navigazione) nella penisola di di Sabbioncello. Da li percorre 20 km fino a Orebic dove ogni ora parte un traghetto che in 15 minuti porta a Curzola a Korcula 3 km dalla nostra casa. In questo caso il problema era l’incognita Ploce non potevamo sapere considerando l’alta stagione, quanto tempo avremmo impiegato ad arrivare a Ploce e senza prenotazione l’incertezza di essere imbarcati.
  3. guidare fino a Orebic 580 km dove avremmo dormito quando si arrivava senza obblighi,e la mattina successiva prendere il traghetto delle 8:00 per essere alle 8:30 a korcula guadagnando un giorno pieno da dedicare all’isola. Ed è quello che abbiamo fatto. Del resto siamo in viaggio per vedere, le terre che salti non le vivi.

580 km in un’intera giornata sono una passeggiata, le autostrade anche se più spartane sono comunque più fruibili delle nostre. Se non altro per tutto il tempo che le abbiamo transitate, non abbiamo mai trovato ostacoli dovuti a lavori, che probabilmente molto più saggiamente che di noi li faranno quando il traffico è meno caotico.Fatto sta che il risultato della scelta è stato azzeccatissimo, e ci ha permesso di fermarsi a pranzo nella località di Mali Ston un piccolo paesetto che si affaccia su una laguna dove già i romani la utilizzavano come salina e allevamento di ostriche.Allevamento ripreso nel 900 e divenuto il centro per la coltivazione di ostriche, più importante della Croazia con 40 allevatori e una produzione di 500000 pezzi all’anno di ostriche e 1000 tonnellate di cozze.A poca distanza la località di Ston dove si trova la muraglia più grande d’Europa, 5,5 km di lunghezza.Seconda al mondo solo alla Grande Muraglia Cinese. Costruita della Repubblica di Ragusa (Dubrovnik) nel 1330, proprio per difendere la fiorente industria della produzione del prezioso sale dalle orde barbariche.Dopo un breve giro ispettivo sul locale che ci sembrava più attraente ( i ristoranti che si trovano all’interno del porto hanno parcheggi esterni gremiti di macchine di lusso) secondo i nostri canoni di giudizio, abbiamo scelto lo spartano Vila Koruna Restaurant che si trova all’inizio del paesetto all’ingresso del porto, passandogli davanti non lo avevamo notato in quanto campeggia la facciata dell’albergo, ma passando oltre c’è un verandone, stile anni 70, che accoglie il ristorante. Abbiamo mangiato divinamente buone pietanze, bella presentazione, prezzi ragionevoli.Dopo pranzo intorno alle 16:00 arriviamo a Orebic prendiamo alloggio e ci dirigiamo al mare per farsi un bagno ristoratore, il secondo bagno della croazia. Il mare è limpidissimo e caldo senza correnti fredde che invece caratterizzano quello di Opatija. Le spiagge di ciottoli (poche) si alternano agli scogli (molti) e piazzole in cemento (parecchie) fornite di fontanine docce e spogliatoi di uso pubblico e gratuito, perfettamente funzionanti. La gente (tanta) si posizione ovunque, panchine, aiuole, giardini, e direttamente sulla strada pedonale, che corre lungo la costa, Una caratteristica inusuale per noi italiani che invece è usuale in croazia e slovenia.Fatto un po di vita notturna ci ritiriamo soddisfatti e anche un po esterrefatti. Riflettendo su questa penisola di Pelješac, la quale doveva essere solo un punto di passaggio e che invece ci ha lasciato un piacevole ricordo di Mali Ston e le sue ostriche e una buona impressione di Orebic che pensavamo fosse solo un impersonale porto di mare e che invece è una località di carattere, con il suo lungomare circondato da edifici in pietra di buona fattura, risalenti al periodo di frequentazione di capitani mercanti e ricche famiglie della Repubblica di Dubrovnik, che fanno ancora oggi percepire le atmosfere del periodoCon una bella vita locale.

8 Agosto ore 6:30

Abbiamo prenotato il traghetto per la corsa delle 8:30 ma considerato che non è vincolante, pensiamo sia meglio farsi trovare al porto con un anticipo ragionevole. Arriviamo e ci mettiamo in fila che non è lunga come ci aspettavamo ma ci troviamo tra i primi, tanto che saliamo su quello delle 7:30 alle 8:00 siamo già a Korcula, anche troppo presto, probabilmente pensiamo che la casa non sarà disponibile. Mandiamo un sms per comunicare a Corrado che siamo in anticipo e aspettiamo.Alle 9:00 abbiamo preso già possesso della casa che si trova nella frazione di Žrnovo tre km sopra la cittadella di Curzola. La casa è molto carina e ben ristrutturata, i proprietari sono una coppia lei croata con passaporto australiano e inglese e lui italiano con passaporto belga e inglese, d’inverno vivono a Londra d’estate a Korkula. Affittano una parte della casa perché nella lunga permanenza sull’isola si annoiano un po e quindi gli ospiti diventano un diversivo.Il vicino di casa è l’ultimo ambasciatore a New York della Slovenia. Chissà quante cose interessanti potrebbe raccontarci, punti di vista, impressioni, storie vissute. Purtroppo a parte i convenevoli non abbiamo mai avuto l’occasione di frequentare abbastanza la casa da avere l’occasione di un incontro prolungato. Mentre invece Corrado ci ha raccontato di divertenti discussioni politico sociali sull’europa, l’italia e i fatti più recenti. Accese e piene di sentimento. Dopo un lungo scambio di racconti con Corrado e sua moglie andiamo a farci il primo bagno isolano. Alle 12:00 raggiungiamo una delle tante calette e ci passiamo la giornata.Non staremo a descrivere tutte le calette che abbiamo visitato, ma evidenzieremo solo le … che più ci hanno colpito.

Le spiagge:

Le calette più conosciute sono generalmente oltre che sfruttate commercialmente dal croato, (parcheggio nei paraggi obbligati e a pagamento) lettini ombrellone canoe patini, ecc. spesso con musica e animazione, che ne deturpano l’atmosfera. In oltre Sono anche prese letteralmente d’assalto.In alternativa è possibile percorrere le strade sterrate che spesso iniziano alla fine delle strade più battute, e andare a trovarsi delle calette comunque belle e spesso senza traccia di essere umano se non qualche barca che di tanto in tanto passa si ferma fanno un bagno e riparte. Certo! non sono pulite come quelle blasonate e sfruttate, ma comunque si tratta sempre di materiale naturale, tipo alghe e legno.

Mangiare:

  • Per noi è stato molto disagevole con punte di stress quando cercavamo di mangiare vicino a casa ovvero nel centro abitato di Zrnovo.Non abbiamo capito se fosse la comunità particolarmente ostica, ma di fatto è stato praticamente impossibile mangiare in nessuno dei ristoranti piu rinomati in particolare da Konoba Belin ore 19:00 sala vuota, qualche tavolo con scritto riservato ma il resto apparecchiati ma senza indicazioni, camerieri con lo smartphone che all nostro arrivo non hanno neanche alzato la testa, salvo le due parole di rito quando abbiamo chiesto se era possibile mangiare in due, e appunto del cuoco preso anche lui con il telefono, “siamo completi per tutta la settimana”. Anche con ristorante vuoto la risposta era sempre la stessa avete prenotato? No! allora siamo al completo. Da non credere tavoli vuoti con nessun cartello che indicasse la prenotazione.Solo in uno siamo riusciti a farci dare da mangiare, perché raccomandati da Corrado, e nelle tre volte che ci siamo andati, abbiamo visto che la regola è sono completi per i turisti stranieri ma sono molto disponibili nel trovare un tavolo per il croato.In altri luoghi più a vocazione turistica l’usanza è più discreta. Per il resto l’isola è bella le strade sono buone l’acqua è molto limpida.

15 Agosto ore 6:30

Partenza per Medjugorje i km non sono molti circa 150, ma considerato che è ferragosto e che abbiamo un traghetto e due frontiere, decidiamo di prenderci più tempo del dovuto. Il giorno prima eravamo andati a vedere lo stato della coda per prendere il traghetto per Orebic, la coda raggiungeva e superava il kunzom (supermercato) abbondantemente, tanto che tutti quelli che si trovavano in prossimità del supermercato non sono stati imbarcati, anche perché i croati facendo finta di andare al distributore che si trova in prossimità dell’imbarco saltano la fila. Arriviamo al porto alle 7:30 e fortunatamente non ci sono tante macchine tanto che alle 8:00 siamo già imbarcati.Abbiamo fatto bene perchè non volendo percorrere autostrade quindi passare tre volte la frontiera, abbiamo impiegato molto più tempo di quello indicato dal navigatore, in quanto la strada bosniaca oltre a non essere ben segnalata, ( anzi in molte occasioni fuorviante perché manomessa e verniciata) è stretta e tutte le volte che incrociamo un’altra macchina dobbiamo rallentare molte volte fermarsi. La strada si arrampica tra le montagne e permette di vedere il paesaggio impervio bosniaco, e attraversa diversi villaggi.Visto che il tempo non ci mancava ci ha permesso di vedere un lato meno turistico di questo paese tribolato.Alle 12:00 siamo comunque a destinazione. Per la permanenza abbiamo scelto una pensioncina che si trova sulla strada per Mostar a circa 2km dal centro la Pansion Modana dopo aver depositato i bagagli e considerato che ho guidato già un bel po decidiamo di raggiungere i luoghi d’interesse a piedi. La scelta non sarà tanto felice in quanto la temperatura è piuttosto calda e alla fine quando alle 17:00 rientriamo in albergo abbiamo percorso 16 km compreso l’ascesa alla collina delle apparizioni che è un tragitto irto e il terreno è morenico talmente complicato che con l’infradito è impraticabile tanto da indurci a percorrere l’intero anello scalzi.Rientrati in albergo il programma prevede cena riposo e seconda escursione in notturna, alla croce, ma dopo una cena mega galattica alla modica cifra di 16€ in due, ci dedichiamo al riposo che ci porterà direttamente al giorno successivo.16 Agosto ore 8:30partenza per Mostar all’inizio è un’unica strada non ci possiamo sbagliare l’oste ci ha dato alcune dritte per parcheggiare gratuitamente in posto sicuro e vicino al centro. 10 km prima si biforca ed è possibile raggiungere la città con entrambe le strade, una passa alto l’altra scende e percorre una valle. Noi percorriamo la strada alta un po tortuosa ma bella alle 9:30 siamo già al parcheggio dei frati cappuccini, non quello dove parcheggiano i pullman a sinistra della chiesa, ma quello per auto affianco alla canonica. Attraversiamo la strada e dopo 100 mt siamo già sopra il ponte Stari Most visitiamo Mostar con tutta tranquillità ma a mezzogiorno è già affollatissima di carovane di turisti che arrivano con i pullman, alle 14:00 ci rimettiamo in movimento destinazione Baska Voda tappa intermedia per raggiungere Zadar. Abbiamo pensato di risalire la Croazia con destinazione Firenze pian piano, evitando il più possibile l’autostrada che se pur bella passa tutta all’interno e non permette di vedere niente di blu se non il cielo. L’oste ci aveva consigliato un percorso più scenografico, ma per questa occasione preferiamo non affrontare un percorso alternativo all’autostrada in quanto il 15 agosto a una frontiera croata dopo un’ora di strada siamo dovuti tornare indietro perché a quella frontiera era consentito il passo solo ai residenti e preclusa ai turisti.Quel giorno avevamo abbondanza di tempo cosa che oggi non ne abbiamo.Percorriamo la strada bassa quella destinata ai pullman, ritorniamo a Medjugorje e da lì l’unica autostrada Bosniaca la A1 per una lunghezza totale di 10 km dopo il crossing border siamo in Croazia percorriamo la strada fino a zagvozd dove usciamo e prendiamo il tunnel (pedaggio 20 Kuna) che ci porta sulla costa di Makarska e poi a Baska Voda dove dopo un paio di giri riusciamo a trovare il nostro alloggio il Apartments Lexury Centerin pieno centro. Alle 18:00 siamo già in acqua. Il luogo è super affollato macchine ovunque e spiagge gremite. Siamo abituati male l’isola di Korcula ci dava l’opportunità di schivare le orde barbariche ma qui non si sfugge.Comunque essendo ormai fine giornata nel giro di un’ora le orde si ritirano in massa a prepararsi per assaltare i ristoranti.

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