AUGURI DI PASQUA ANTICIPATI alla scoperta del Cile – Bolivia e Isola di Pasqua
Novembre 2018
alla scoperta del Cile – Bolivia e Isola di Pasqua
Partenza
Giorno dell’evasione
Bologna Roma Santiago,
L’arrivo a Santiago come per tutti i viaggi non brilla di accoglienza.
Ma è solo l’impatto che provoca il cambio repentino Delle proprie abitudini, ma soprattutto l’essere catapultato con 15 ore di volo in un contesto molto diverso da quello che uno è abituato a vivere.
- L’aeroporto brulica di personaggi che cercano di vendere i propri servizi, tempo di orientarsi cambiare qualche euro in pesos 1€ 735 pesos e siamo a comprare il biglietto di Tourbus per raggiungere il treno. Destinazione parada universitad costo 1800 peso a persona, probabilmente potrebbe essere conveniente comprare Pajaritos e da lì prendere la metro, per la quale è necessario comprare la carta bip (costo 1400 pesos) da caricare con le corse che servono minimo 700 pesos con i quali per 30 minuti si può utilizzare bus e metro a seconda della necessità. L’hostel è accogliente un po’ sopravvalutato rispetto alla valutazione di Booking, e un po’ rumoroso, ma pulito e ben ubicato.
Dopo essersi rifocillati
Dedichiamo un po’ di tempo per procurarci due SIM per poter avere rete in tutti i nostri prossimi spostamenti. Visto che nel programma è previsto di andare in posti anche remoti, abbiamo optato per le due compagnie telefoniche più radicate sul territorio. Movistar e Eutel. Acquistabili in tutti i supermercati.
- Movistar la sim con un piano basico costa 3200 pesos l’attivazione non è molto complessa, se non altro non è necessario avere il numero RUT. (dato irreperibile se non si è cittadini cileni) il piano scelto è PrePlan $ 7.000 4 GB per 30 dia (Facebook Wapp e altri social non consumano dati) i 7000 pesos da caricare in un qualsiasi supermercato. L’attivazione del piano è più laboriosa, in quanto la app non è scaricabile per gli europei, quindi lo si deve fare chiamando un numero per il nostro piano * 303 # dove parlano in cileno. La configurazione avviene automaticamente, ma noi abbiamo dovuto settare il telefono manualmente perché in 4G per i primi due giorni non voleva lavorare. La copertura 🤔🤔🤔 è meglio Eutel.
- Eutel la nostra Telecom! farraginosa in tutto, cavillosi e cari. Ma se si riesce a superare tutti gli ostacoli poi è molto affidabile, prende ovunque e ha sempre un 4G pieno. Il costo della SIM è uguale a Movistar però il piano basico ha solo 100 MB disponibili l’attivazione è un po’ più laboriosa ma si riesce a farlo. La loro app si può scaricare facilmente, ma se non si ha il numero di RUT non è possibile registrarsi. Il piano costa $10000 per 4,5gb formula come Movistar non consumi dati con i principali social. Acquistabile in un qualsiasi supermercato. Il vero problema è che senza RUT non è possibile procedere all’acquisto di nessun piano. Noi avevamo un caro amico cileno che ci ha dato il suo, se no non avremmo potuto attivare niente.
Il nostro viaggio dopo una sosta di 24 ore nella capitale prosegue per Val Paraiso e Vina de Mar dove saremo ospiti per tre giorni di nostri carissimi amici. La partenza è pianificata con calma dal terminal della TourBus il monopolista degli autobus in Cile. Costo 🤔🤔🤔 Un buon servizio con partenze frequenti, prenotabile online oppure alla cassa. Mezzi nuovi e professionalmente gestiti. Tempo della tratta 1.30. Vina de Mar solito impatto di Santiago 😲 nonostante l’ultimo terremoto di qualche anno fa di magnitudo 8.5 con annesso tsunami i grattacieli stanno fagocitando tutta l’architettura romantica del 900, una galoppante frenesia immobiliare, che vede come protagonisti i santieghini all’arrembaggio della costa per accaparrarsi la seconda casa nell’ultimo esclusivo complesso immobiliare del momento, sta pian piano non solo cambiando volto alla cittadina divenuta città, ma sta deturpano l’intera costa. Le maestose dune che finivano in mare, con le loro sabbie fini e rossastre e macchie di piante grasse da fuori con colori sgargianti, vengono sostituite da complessi di grattacieli visibili da decine di chilometri di distanza. Val Paraiso per sua fortuna meno esclusiva grazie al grande porto che occupa una buona metà della costa e uno stradone sopraelevato che lo unisce a Vina de Mar, conserva ancora buona parte della sua architettura originale, la quale però è in completo abbandono in quanto non profittevole. Gli ascensori posizionati ai lati e al centro della città portano i visitatori sui colli che che regalano e raccontano a coloro che li attraversano i fasti del passato ma soprattutto quello che potrebbero offrire se sapientemente recuperati.
Dopo aver trascorso un po’ di tempo in questi luoghi cominciamo ad ambientarci, ed a scoprirne un po’ l’anima come il mercato del pesce
dove i pescatori gettano gli scarti ai leoni marini che nell’orario del mercato confluiscono in gran numero insieme ai gabbiani e ai pellicani, per poi tornare in mare aperto quando il mercato chiude.
Abbiamo visitato Quintay una località a 60 km da Vina de Mar, dove nel 1936 ha iniziato a lavorare una grande baleniera la più importante per la caccia alla balena del Cile. Chiusa nel 1967, quando il governo del Cile ha firmato il trattato internazionale che ha vietato la caccia alle balene. Attualmente rimane un museo molto approssimativo. Ma a Quintay oggi ci si viene perché è un paesino tranquillo che ancora ha strade in terra battuta e case in legno, un po’ di romanticismo dopo tanto cemento.
Il 12 Novembre con un pullman della TourBus rientriamo ad Santiago ma questa volta dormiamo nei pressi dell’aeroporto perché il giorno dopo abbiamo il volo per Calama con JetStart alle 5.45 La struttura scelta è perfetta accogliente ben strutturata per chi come noi gravità sull’aeroporto, un servizio gratuito e efficiente collega i due luoghi. La navetta mattutina inizia il suo servizio alle 2:00 di notte con frequenza una ogni ora, mentre il servizio colazione inizia alle 4:00. La compagnia JetStart oltre a essere economica 30€ pp Santiago Calama ha un servizio impeccabile, e aerei nuovi. L’unico accorgimento fare il check-in on-line perché al desk non è possibile farlo.
Decollo destinazione Calama San Pedro de Atacama
Il volo a parte qualche turbolenza iniziale dovuta alla cordigliera delle Ande ma facilitato dalla levataccia, che ci ha fatto da sonnifero per l’intero viaggio di 2 ore, è andato molto bene.
Calama ci accoglie un celo terzo e un’aria frizzantina. Disbrigato le formalità prendiamo il transfert Pampa convenzionato con il nostro hostel. Dopo 90 km di deserto siamo ad San Pedro de Atacama. L’impressione è quella di uno di quei paesi dei film western, strade sterrate percorse dalle diligenze del terzo millennio per lo più pick-up. Case a un piano di legno tutto intorno l’infinito incanto del deserto.
- La mattina la passiamo a prendere le misure di San Pedro, visto che pensiamo di passarci almeno tre quattro giorni è necessario trovare un posto dove mangiare da indigeno evitando quelli turistici, quei posti del tipo molta fuffa e poco arrosto😜. Ma soprattutto a confrontare i Tour di un dia per visitare le attrazioni dei dintorni, e il Tour di quattro giorni che vanno in Bolivia, per vedere il salar de Hoyuni. Dopo un pranzo delizioso in un posto molto spartano
gestito da due anziani indigeni, costato 7000$ 11€ ci ritiriamo in branda con 6 lit di acqua due buste una di coca e l’altra di chechecomo Tutto perché è necessario acclimatarsi, visto che qui al campo base siamo a 2400mt e nei prossimi giorni dovremo andare sui 4000 4500 mt.
- Per il tour giornalieri avevamo preso alcuni indirizzi su internet. Non con poca fatica considerato che le recensioni non sono mai così attendibile ma soltanto un mezzo per di marketing, sapientemente usato da chi di mestiere. Dopo una lunga critica scremazione il proimo candidato era Whipala Expedition rivelatosi da subito poco invitante. Ad accoglierci due ragazze gentili ma che invece di darci spiegazioni sul da fare, ci hanno dato un opuscolo per scegliere cosa volevamo fare, mentre loro continuavano a fare altre cose tipo servire altri clienti, arrivati dopo di noi. Bocciato! .Il secondo nome lo abbiamo trovato al volo dopo una veloce consultazione sulle agenzie che ci circondavano, non tramite il farlocco Gufaccio, ma utilizzando la mappa di google. 123 Andes agenzia brasiliana, con servizi dedicati ai brasiliani popolo esigente e godereccio, che infatti tutti i tour erano prevalentemente di brasiliani.
- Memo sul tour in Bolivia verso ill deserto di sale Di Uyuni.
- Come agenzia abbiamo preso Cruz Andina. La scelta è ricaduta su questa agenzia per la buona qualità del servizio che nei blog di viaggio, decantavano. Principalmente perché dicevano i 4×4 avessero una bombola di ossigeno in dotazione per aiutare chi avesse avuto un mal di montagna acuto. Non avendo avuto mai esperienza di ascese a 4900 mt, non sapevamo come il nostro corpo avrebbe reagito. Una sicurezza in più. Oggi arrivati a secondo giorno di tour possiamo dire che come sempre accade per esperienza vissuta mai è come sembra. Innanzi a tutto, niente bombola d’ossigeno. Il tour operator Cruz Andina raccoglie clienti che poi vende a piccoli padroncini che con i loro 4×4 organizzano il servizio in Bolivia pertanto non è detto che ti capiti un buon prodotto.
- Per esempio, a noi è capitato che essendo un gruppo di 10 persone siamo stati divisi in due macchine dove 4 spagnoli hanno viaggiato comodamente in un Toyota V8 molto spazioso,
- mentre noi siamo stati stipati in 6 in un Nissan Patrol, dove per i due che sedevano in coda oltre a non aver spazio per le gambe avevano i finestrini fissi, e nel pomeriggio con il sole a picco l’aria diventava irrespirabile. Tutto questo nonostante 2 dei sei fossero viaggiatori solitari di conseguenza facilmente separabili. In oltre viaggiando insieme all’altra macchina ci siamo resi conto che il loro menù era più ricco del nostro, ed erano trattati come fossero un Tour privato. A parte la nostra esperienza con il tour manager Boliviano
- sul Tour operetor Cruz Andina, possiamo dire che considerato il livello dei servizi a queste latitudini, sono molto buoni, i mezzi sono nuovi le persone oneste e cordiali, l’organizzazione metodica. Da quel che abbiamo percepito parlando con gli autisti è un Tour operetor stimato da tutti, per il quale fanno a gara per lavorare con loro, e questo è buono anche per il cliente.
- Il tour tutti i tour in partenza dalla frontiera tra Cile e Bolivia percorrono lo stesso tragitto compreso quelli che partono da Tupiza.
- Per quelli con start a San Pedro de Atacama non esiste più la figura della cucinera, adesso gli alberghi di tappa offrono ai tour manager una cucina dove possono scaldare i propri alimenti con l’aiuto di personale, o scegliere il servizio pasto dall’albegatore stesso, probabilmente varia a seconda della quantità e delle convenienza. I clienti mangiano tutti insieme in stanzoni ognuno al suo tavolo ma ognuno il proprio menù.
- Nelle strutture che ci hanno ospitato non esisteva il WiFi, ma chi possiede una sim entel ha la possibilità di attivare un piano dati che prende in 3G in tutti i punti di tappa e oltre. Tutti gli autisti erano fissi sui social, tanto che qualcuno ha lamentato ritardi da parte del suo driver tanto da arrivare all’appuntamento con il sorgere del sole nel Salar de Uyuni, con due ore di ritardo 😲
- Per quanto attiene al percorso in se stesso abbiamo capito che per raggiungere il Salar de Uyuni esistono due percorsi
uno quello che fanno tutti, usciti dal parco Edoardo Avora procedono verso Uyuni Tappa intermedia Termas de Polques e poi dritti fino a Villa Mar dove tutti passano la notte.
Da lì il secondo giorno fanno fare un riempitivo, con visita alle Rocks Valley dove si passa da varie conformazioni rocciose alle quali hanno dato vari nomi. Belli ma non all’altezza di quello che si è visto nel parco Edoardo Avora.
- Inca Canyon
- Seconda tappa con pernottamento ai margini del Salar,nel nostro caso abbiamo pernottato Salt Hotel a 3666 mt di altitudine, per permettere ai gruppi di raggiungere il Salar all’alba. Terzo giorno la mattina visita del Salar nel pomeriggio fine tour. (Sotto il programma completo)
- Chi come noi ha fatto 4 giorni viene caricato su un’altro 4×4 che va a prendere il nuovo gruppo al confine, e si torna in dietro, in questo caso è solo transfer,
ovvero niente soste si va diritti alla metà, solo due soste una a Villa Mar per cena e pernottamento, poi partenza alle 4:00 con stop alle Terme di Palenque per la colazione dall’ Mirador del Hotel Ecologico de Pedra
e poi di volata al confine.
A questo uomo vanno fatti i complimenti, in quanto ci ha trattati come fossero del suo tour, per tutta la strada si è speso per raccontarci quello che vedevamo, e alle soste abbiamo avuto dei pasti buoni e ben organizzati, specialmente nella scelta della location (in foto la veduta dalla sala colazione)
Il secondo percorso invece passa alto ovvero rimane in quota, è più ricco di lagune in rimane
In ambientazioni più suggestive, e frequentato da animali selvatici.
Sensazioni ed emozioni
- di quel poco che abbiamo potuto vedere la Bolivia è un paradiso, il parco Edoardo Avora ci ha emozionato più del Salar de Uyuni,
per il quale le aspettative erano superiori.
Con questo non vogliamo dire che non ci sia piaciuto, ma che è meno maestoso di quello che abbiamo visto il primo giorno. I colori della Terra e le luci rimarranno nei nostri cuori per sempre.
Rientro a San Pedro de Atacama due giorni di siesta e poi 🛫
23 Novembre Arrivo all’aeroporto di Copiapó con volo JetSmart
Tre giorni di riempitivo in attesa del grande evento 🤔 prendiamo a noleggio una macchina dalla nostra Europcar con la quale ci siamo sempre trovati bene e via alla scoperta di questi luoghi meno conosciuti.
Prima notte a Caldera con vista di Bhaia Iglesias
Pranzo dai pescatori del porto di Caldera
Pasto letale 😲😲😲 a quanto pare oltre alla carne rossa sono allergico anche ai crostacei oceanici. Risultato dopo un’ora dal pasto non riuscivo più a respirare, e mi si sono gonfiati occhi e orecchie, una grande paura 😨😱😨 che ci ha indotto ad aspettare la reazione di una pastiglia di Bentalan e una di Formastin di fronte al pronto soccorso, nel caso non avessero contrastato l’evento. Alle 17:00 un po’ rimbambiti ma ancora vivo siamo partiti per vedere il Parco del Pane de Azucar 100 km a nord di Caldera. A metà strada i sintomi che avevo avuto io sono cominciati anche alla Maura, solita cura e veloci verso Chanaral dove un sonno di 9 ore ci ha riportato entrambi alla normalità.
Da oggi 24 Novembre solo reinetta alla plancia e patate o verdura (patate)
Pan da Azucar questo parco che si trova a 700 km a sud di San Pedro de Atacama fa ancora parte del deserto di Atacama. Scelto come riempitivo per trascorrere i tre giorni che ci separano dal volo per l’isola di Pasqua. Ha superato di gran lunga le nostre aspettative. Per accedere non ci sono costi, la strada è tutta in terra battuta. La strada si snoda per 30 km tra spiagge suggestive e scogliere. In oltre è possibile fare del trekking attraverso dei sentieri molto curati, che permettono di addentrarsi nell’ cuore del parco. Ovvio non avendo molto tempo ne abbiamo fatto solo uno, per il resto abbiamo attraversato il parco in auto.
Nel tardo pomeriggio facciamo rientro a Caldera dove pernottiamo.
Il giorno successivo 25 Novembre ci dirigiamo verso Playa Virgen e Puorto Veyo. Mentre gli attraverso questi spazi sterminati del deserto di Atacama, 📷
penso come è diverso da una classica domenica di novembre, una di quelle che nella quotidianità la passi stravaccato su divano dormicchiando con in sottofondo l’arena di Giletti o alle falde del chilimangiaro. Poi arriviamo a quel che a detta deli i digeni è un luogo mui mui ermoso, Puerto Viejio
Qui il pensiero si sposta sulla differenza del concetto del bello per le varie popolazioni. Una baraccopoli dove le case sembrano più un gagliaro (dialetto lunigianese) che civili abitazioni. Baracche fatte con materiali di recupero legno tavole e lamiere, ma quello che più colpisce è l’incuria e la sporcizia che le circonda.
Cancellando virtualmente il panorama umano, la natura è invece bella nelle sue particolarità, una bella baia di sabbia fine dove poter passeggiare e respirare aria satura di iodio con al suo estremo nord conformazioni rocciose e dune di dabbia
Dopo una lunga passeggiata ci concediamo una empanda, rigorosamente senza alcun tipo di crostacei, in quanto oltre ad averci fatto allergia la volta precedente, mentre sapevamo il cameriere abbiamo assistito ad una convenzione dove un giovane si raccontava alla cuoca di separé i crostacei perché gli gonfiafano la gola😲 a quanto pare i crostacei oceanici del Pacifico sono particolarmente allergeni.
Il cameriere è un po’ stordito, prima di dimenticarmi di noi, poi ci porta le impanada e si dimentica le bevande, dopo qualche cazziata, tutto torna regolare.
Proseguiamo la nostra giornata con la visita della Playa Virgin che è raggiungibile con due strade un po’ accidentate ma percorribili con una macchina utilitaria, di cui una più lunga e dissestata facile da seguire, una molto più breve che esce vicino a Puerto Viejio che è in condizioni migliori, ma non facilmente individuabile, perché i locali che hanno per lo più veicoli 4×4 hanno tracciato un dedalo di piste non tutte percorribili con una Gol stradale. Occorre un po’ di senso di orientamento e un po’ di perspicacia, per individuare alcuni sassi colorati (gialli o viola) che indicano il percorso originale.
Arrivati al cancello troviamo una sbarra che per oltrepassarla bisogna pagare 2500 pesos per percorrere 1 km e parcheggiare alla modica cifra di 8000 pesos. Noi decidiamo di parcheggiare fuori e farci due passi nel deserto di Atacama, oltre a fare bene alla digestione e all’anima, rende un servizio anche al portafoglio 😜
La località rispetto a quello che la circonda è Chic la piccola Bhaia a parte la cura del luogo, non è più bella di altre dimenticate da dio. Nonostante il meteo poco invitante molti cileni sono stesi al sole come leoni marini, e di tanto in tanto qualcuno di loro si butta in mare. Noi dopo una breve sosta torniamo verso la nostra Gol, e proseguiamo verso l’aeroporto, visto che si avvicina l’ora della riconsegna.Domani partenza per Santiago sveglia alle 4:00
26 Novembre Altro giro altra corsa rientro a Santiago con Skyairline dopo aver volato due volte con JetSmart Santiago ➡️ Calama e poi Calama ➡️ Copiapó oggi testiamo la concorrenza. Come all’arrivo anche alla partenza l’aeroporto di Copiapó ci stupisce per il suo user frendley. All’apertura del gate si raggiunge la pista e il proprio aereo in barba a tutte le normative di sicurezza Europee ovvero alla spicciolata ognuno passa da dove vuole, mentre gli aerei partono e arrivano a poca distanza dei passeggeri 😲😲😲. Qui si imbarca anche una tanica di acqua l’unica cosa che non si imbarca sono coltelli e forbici, per il quale c’è un cubo di vetro pieno di questi oggetti confiscati alla clientela. In più la gente in fase di atterraggio parla tranquillamente al cellulare senza che le hostess dicano niente.😲
27 Novembre
Partenza per Rapa Nui volo Latam sveglia alle 3:20 adesso si dorme.
Dopo un volo interminabile, atterriamo all’Aeropuerto Internacional Mataveri Isola di Pasqua territoro nazionale del Cile. circostanza curiosa se si pensa che quest’isola risulta più vicina all’arcipelago polinesiano di Pitcairn, distante poco più di 2.000km, rispetto alla costa cilena, lontana invece ben 4.000km. Una terra misteriosa, Rapa Nui, piccolo residuo di terra largo appena 24km disperso nell’oceano, uno dei luoghi più remoti al Mondo. Anche le usanze sono le stesse della Polinesia.
Sbarcati veniamo inglobati da una folla che accoglie i nuovi arrivi ponendo al collo collane di fiori. Arrivati in albergo ci illustrano le regole di convivenza e le possibilità di muoversi sull’isola.
Qualsiasi mezzo uno decida di prendere a noleggio costa 35000 pesos al giorno. Le distanze più lunghe sono 35 km per raggiungere l’estremo opposto dell’isola. Alcuni punti spiegano che possono essere raggiunti agevolmente anche a piedi. Pertanto considerato che abbiamo sei giorni pensiamo di prendercela calma. Prenderemo nei prossimi giorni un Suzuki Jimny per tre giorni, intanto ci facciamo due passi per capire cosa ci circonda
Dopo aver percorso 12 km ci siamo resi conto che tra dire il fare c’è di mezzo il mare. Senza un mezzo sotto il sole e con qualche sciabordata d’acqua di tanto in tanto, non c’è possibilità di vedere gran che. Pertanto facciamo un po’ di spesa e rientriamo in albergo alle 18:00. Prendiamo una Suzuki Jimny per quattro giorni con opzione per il quinto.