Romania senza accento sulla i

Romania senza accento sulla i

Si parte per questa nuova avventura sempre con la solita filosofia che è la meta a scegliere noi, anche perché probabilmente se non fosse stato cosi, noi con tutti i nostri pregiudizi, non ci saremmo mai andati. E invece è cosi che questo viaggio diventa uno di quelli che più ci ha sorpreso.   

ClujNapoca ore 9:00 del 08 Agosto. Arriviamo con un volo della compagnia Ungherese  Wizz Air, compagnia con la quale non abbiamo mai volato, ma che ci resta una buona impressione. Ad aspettarci il ragazzo della Klass Wagen con la quale abbiamo prenotato una Volkswagen Up o similare tramite Rentalcars.com per 239,95 10 giorni di noleggio compreso 49,00€ di assicurazione per la copertura della franchigia, (pagati anticipatamente), piu 130€ di drop off per la riconsegna a Bucarest pagati in loco. Il giudizio  sulla Klass Wagen non è lusinghiero per vari motivi: Il primo   a posto di una Volkswagen Up lunga 3,50mt ci hanno dato una Dacia Logan Laureate lunga 4,50mt un ferro da stiro che a posto dei cavalli aveva dei muli, tutte  le volte che dovevo sorpassare qualcuno, dovevamo farci il segno della croce e sperare che nei lunghi minuti necessari a completare il sorpasso, non ci piombasse a dosso uno dei tanti bolidi che sfrecciano abbondantemente sopra i 100kmh. Se poi era un torpedone non ci restava che la rassegnazione ed aspettare uno svincolo, sperando che lui andasse in un altra direzione.   Il secondo,   il bel giovanotto biondo dai caratteri somatici più del norvegese che del rumeno (fuori da ogni aspettativa dei nostri luoghi comuni), con maniere gentili e garbate, e con un ottimo inglese, cerca insistentemente di rifilarci un’ulteriore assicurazione a copertura totale della macchina, che nonostante gli spieghi che già ce l’abbiamo con Rentalcars.com, finge di non capire, e successivamente infastidito dal precedente rifiuto, ci ostacola nella compilazione del modulo dove vengono segnalati tutti i danni che già la vettura riporta, tipo le scheggiature del parabrezza delle quali sostiene che se si dovessero allargare sono comunque da addebitarsi a noi. Il terzo, Il giorno dopo ormai a 300km da ClujNapoca ci accorgiamo che con destrezza il ragazzo ci rifilato il modulo vuoto senza danni alla macchina e quello che riportava tutti i danni se lo è tenuto lui. Meno male che noi abbiamo filmato tutto lui che riempe il modulo che fa osservazioni e fotografato tutti i danni precedenti. Infatti alla riconsegna a Bucarest, la bella ragazza che tutto ha fuori della rumena con fare gentile e ammaliante, prima ci domanda se siamo sicuri se è il giorno di riconsegna perché  a lei non risulta, poi dice di non avere il documento, che riporta i danni, facendoci osservare che il nostro è vuoto, gli raccontiamo gli eventi e gli mostriamo il video del collega, a quel punto va in direzione e dopo un po ricompare con una copia del documento con riportato tutti i danni, spiegandoci che è normale che non ci sia stato dato perché a quanto pare la direzione a dato l’ordine di non darlo al cliente, perché non si è capito bene quale problemi hanno avuto con quel comportamento. Noi gli facciamo presente che la cosa non è assolutamente corretta e ci facciamo rilasciare ricevuta di cancellazione preatorizzazione di 1090€ fatta al ritiro a garanzia della franchigia (1090€ di un ferro da stiro già mezzo ammaccato che nuovo al comune mortale costa 6900€, e che a loro costa sicuramente meno) Tutta questa storia ci fa perdere diverso tempo e partiamo da ClujNapoca destinazione Săpânța alle 12:00 per una distanza di 296 km, di strade provinciali e statali tempo di percorrenza 5 ore circa. Le strade per lo più trafficate da mezzi veloci e a dir poco indisciplinati, che camminano abbondantemente sopra i 100kmh, piene di gente a piedi, o in bicicletta, animali vaganti. Ogni 20km c’è un cane o un gatto spiaccicato, piene di carretti trainati da mucche o cavalli, senza catarifrangenti o alcuna fonte di luce che nella notte segnali la loro presenza. Per i primi 1000km non ci azzardiamo con il catorcio a superare gli 80kmh, strade che ti tengono costantemente in tensione perché in ogni momento può spuntare qualcosa dal niente. In tutto il percorso di circa duemila km abbiamo trovato un sacco di incidenti tamponamenti frontali e uscite di strada, strade piene di croci, e qualche autovelox che non sappiamo se siano funzionanti visto che nessuno rallentava. Per la navigazione abbiamo utilizzato l’app maps.me che permette di scaricare mappe offline molto dettagliate, con link degli alberghi a booking.com. Mentre per la connessione abbiamo preso una sim della digi.com (9€) che ha due numeri uno italiano e uno rumeno, con piano tariffario dati da 1gb che in caso di inutilizzo viene sommato a quello del mese successivo (molto onesto) utilizzabile sia in italia su rete tim che in Romania su rete propria, che pero nota dolente, abbiamo scoperto in loco, funzionare solo nelle grandi città, pertanto ci siamo dotati di una sim vodafone 10GB per 5€ che prende ovunque, anche nei boschi più sperduti a velocità inimmaginabile per il triste mercato Italiano. Ma quello che più ci ha stupito è la burocrazia per averla, la paghi la metti nel telefono e vai, non firmi niente e non gli frega niente chi sei. Arriviamo a Săpânța distretto di Maramureș verso le 17:00 visitiamo il Cimitirul Vesel un cimitero atipico dove delle solite fredde lapidi vi si trovano sgargianti lapidi intagliate in legno di castagno e dipinte di blu, raffiguranti il lavoro del defunto e una poesia che racconta sinteticamente la vita o la tragicità della morte. Dei piccoli capolavori che continuano a essere riprodotti da una tradizione che nasce nel 1930, la persona che le produce dice che abiti ancora li affianco alla chiesa. http://romaniatourism.com/press-the-merry-cemetery.html. la notte la passiamo nei paraggi al Perla Sigheteană Strada Avram Iancu Sighetu Marmației, Maramureș sembra di essere in una delle classiche pensioni familiari delle dolomiti, ci siamo trovati benissimo, per la professionalità e la qualità dei prodotti della colazione.   

 09 Agosto partiamo di buon ora per Fălticeni dove ci fermeremo come campo base per la scoperta della Bucovina, a casa di amici. 245 km,. Orario stimato, considerato la tipologia di strade utili 4 ore. in questa tratta ci sono molti luoghi da visitare ma essendo una lunga tappa  preferiamo visitare solo  l’imperdibile Mănăstirea Bârsana nel quale ci arriviamo di buon ora, prima dell’assalto dei pullman. Il Monastero Barsana risalente al 1720 prende il nome dai pastori che allevavano pecore dal  lungo pelo. Il Monastero si trova su una collina, circondata da un frutteto, ed è una delle otto chiese rumene comprese nel World Heritage List dell’UNESCO. Costruito da travi di quercia su una base di massicci blocchi di pietra. Per il resto della strada attraversando il Maramureş l’attrattiva maggiore è lo sbirciare nell quotidiano folclore locale, che di villaggio in villaggio incontriamo.Osservare il susseguirsi delle variabili architettoniche che l’ esigenze climatiche ha spinto quei popoli di agricoltori a cimentarsi, ogni tanto incotavamo qualche piccola Bisericha, capolavori del passato meritevoli di una sosta.   La strada se pur complicata per una viabilità completamente diversa dalle nostre consuetudini è comunque nel suo insieme ben tenuta e sorprendentemente e costantemente pulita. Sembra che la comunità Rom che da noi vivono di elemosina, in Romania o comunque in questa parte, viene impiegata come dovrebbe fare da noi l’a,n,a,s ovvero curare e ripulire le carreggiate, donne e bambini riempono grandi sacchi neri e li lasciano lungo la strada, per essere raccolti da un camion successivamente. Il risultalo è subito percepibile strade pulite ovunque anche quelle più remote. Arriviamo a Fălticeni alle 18:00 circa.     

10 -11-12 Agosto Fălticeni   tre giorni da dedicare ai monasteri ortodossi della Bucovina, una delle più importanti bellezze artistiche della Romania. In verità ne bastavano due, ma causa alcuni doveri di buon amicizia abbiamo deciso di fermarci un giorno in più, giorno che poi ci è mancato per una visita più comoda della Transilvania. Dei quattro giorni tre si può dire che si è vissuto un’anticipazione dell’inverno, tanto che siamo dovuti infilarci in un decathlon per procurarci un po di abbigliamento pesante, del quale ne eravamo completamente sprovvisti. Anche questa è stata un’esperienza, in quanto a discapito di esperienze passate a queste latitudini, qui abbiamo trovato oggetti di gusto, a prezzi incredibili, vale a dire che una scarpa non brendizzata, che da noi costa 50€ da loro costa 50 lei ossia al nostro cambio, 11,23€. con 47€ ci siamo vestiti in due, roba carina che riuseremo anche in Italia Nel 2020 quando entreranno in Europa (se esiste ancora) sicuramente tutto questo finirà. Ma veniamo a quel che abbiamo visitato. Il primo giorno si è deciso di visitare i luoghi più lontani Mănăstirea Putna il più scenografico e forse il più bello, anche se belli anche i più piccoli, li sono tutti, in quanto ognuno ha le sue particolarità ma soprattutto atmosfere. a seguire in ordine di successione, Mănăstirea SuceviţaMoldovita MonasteryHumor Monastery Monastero di Voronet totale km percorsi 253. Il secondo giorno   stacchiamo la spina ai monasteri, destinazione lacu Rosu, 137 km tramite DN15C  2 h senza traffico. Un laghetto di montagna che le alghe sul fondo lo dipingono di rosso,  passando dallo scenografico Bicaz Canyon, il tempo non è dei migliori, il sole va e viene, quando arriviamo nelle gole di Bicaz è già mattina inoltrata e i luogo è pieno di gente che scorrazza, chi a piedi chi seduto sul celo delle macchine a riprendere la scenografie della natura, il tratto è breve ma la veduta merita la visita. Proseguiamo per il Lacu Rosu, poco distante dal Canyon, dove per parcheggiare, ma anche solo per attraversare il luogo è il caos. Dopo 40 minuti riusciamo a parcheggiare lungo la strada Il lago è tutto fuori che rosso, ma la cornice circostante è molto suggestiva, sembra di essere sulle dolomiti, è in corso una festa ungherese con un sacco di chioschi che preparano e vendono prodotti tipici ungheresi, scegliamo di provare il  Lángos,   https://it.wikipedia.org/wiki/L%C3%A1ngos una pastella grande quanto un piatto, fritta in olio bollente e poi spalmata di yogurt o panna acida e grattugiatosi sopra dei formaggi a scelta, ovviamente non sapendo le differenze abbiamo scelto in base quello che vedevamo più gettonato. Non possiamo trasmettervi la bontà, ma solo il ricordo ci fa venire l’aquolina in bocca. Ci attirava anche un’ altro alimento che procurava lunghe code per accaparrarsene uno, veniva cucinato, sulle braci e consisteva in un tubo lungo di pastella che prima impanavano in teglie con un qualcosa di tritato a scelta del cliente e  poi facevano cuocere con la stessa procedura del nostro arrosto, girandolo di continuo. Abbiamo scoperto quasi a fine vacanza che era un’alta bontà della cucina Ungherese che si chiama kürtőskalács (cu.rtosci calàci)https://habemuspappam.wordpress.com/2013/02/19/kurtoskalacs-o-kurtos-kalacs-il-dolce-tipico-di-budapest/ al rientro facciamo una sosata per la visita del Monastery Agapia   km percorsi a fine giornata 280 terzo giorno   Considerato che il giorno successivo ci aspetta una tappa piuttosto impegnativa, il trasferimento dalla Bucovina alla Trasilvania, decidiamo di rimanere nei paraggi, la giornata dopo due giorni di pioggia è praticamente invernale, celo grigio e freddo pungente, quindi con molta calma visitiamo il Mănăstirea Dragomirna  la Biserica Pătrăuți, la Cetatea de Scaun Sucevei dove è in corso una festa medioevale, sosta culinaria al calduccino del ristorante …. dove ci scaldiamo con una ciorbă de burtă una saporita minestra di trippa tipica della cucina rumena preparata con ossa di vitello fatte bollire a lungo con verdure ed erbe aromatiche per ottenere un gustoso brodo, e una ciorbă de legume buona, ma che nonostante il nome di  legumi no

n ce ne è neanche l’ombra, ma è tutta di verdure. Successivamente faremo una veloce visita al decathlon per coprirsi. km della giornata 92km   

13 Agosto   Levataccia e partenza per la Transilvania di buon mattino alle 5 cc ci mettiamo in viaggio, i km sono tanti e solitamente l’attraversamento delle cittadine più gradi nei momenti di punta comporta grandi perdite di tempo, quindi confidiamo di guadagnare strada sfruttando il momento che la massa di  gente dorme. Programma pianificato a tavolino 8 h 26 min per 526 km passando da Târgu Mureș.Alba Iulia e sperando di arrivare al Corvin Castle a Hunedoara per passare la notte e ripartire per l’intinerario di visita della Transilvania. Nei fatti è cambiato tutto, cercando di prenotare a Hunedoara con l’app di Booking (la piu efficiente) abbiamo trovato tutto completo cosi anche Târgu Mureș.Alba Iulia, pertanto abbiamo pensato che i colleghi visto l’alta stagione avessero chiuso le camere per risparmiare commissioni, ma per non sbagliare o magari incasinarci con forti cambi di programma, abbiamo deciso di virare per le località imperdibili, quindi prima tappa Sighișoara possiobbilità di pernottamento 0, seconda tappa Sibiu possiobbilità di pernottamento 0. Sembra che un’ evento, non precisato abbia attirato tanti di quei tedeschi che a detta degli albergatori in tutta la Transilvania non ci sia possibilità di dormire decidiamo di saltare la visita di Sibiu rimandandola al giorno successivo e  di finire la giornata battendo a tappeto porta per porta ogni possibilità di alloggio, da Sibiu a Hunedoara.  All’imbrunire 20:00h ci rendiamo conto che l’unica possibilità di alloggio è la macchina, oppure ClujNapoca andata e ritorno 340km e 6 ore di viaggio di cui 3h nel buio della notte quando le strade diventano pericolose per il gran numero di barrocci che si aggirano senza nessuna segnalazione. Ed è li che ci dirigiamo, quando all’ultimo secondo troviamo una camera all’ Hotel Petroşani Strada 1 Decembrie 1918 110, Petroșani 184 km da Sibiu 2 h 37 min il tempo stimato per il raggiungimento. Ma distante solo 75km  dal Corvin Castle a Hunedoara, quindi ci possiamo considerare fortunati perchè alla fine faremo solo 100km exsta. Arriviamo alle 22:30 e scopriamo che per tutto il viaggio abbiamo viaggiato con il fuso Italiano un’ora indietro, quindi sono le 23:30 ed è cosi che in conclusione di questa giornata burrascosa si salta anche  la cena. Tutte le cucine dei locali sono in chiusura, e nessuno è disposto a darci un tozzo di pane. Ci facciamo una doccia per cercare di lavare via 700km di strada e una giornata di viaggio e andiamo a nanna in un letto cigolante, ma comodo e soprattutto pulito, ma con una colazione, due mele e un pacchetto di tuc tuc, perché anche il pranzo era salto.   

14 Agosto   Al risveglio prenotiamo seduta stante una delle poche camere rimaste a Brasov, onde evitare la filastrocca del giorno precedente, e tirando le somme pensiamo che nonostante l’hotel fosse gestito senza attenzioni, (con stanzoni vuoti, con ai muri il segno di quadri tolti) e avesse delle pessime recensioni, in fin dei conti la camera aveva superato le aspettative, e aveva svolto egregiamente la sua funzione di riposo delle membra, il suo vero volto lo abbiamo scoperto  quando siamo scesi affamati, per fare colazione, il servizio a essere gentili è pessimo, due ragazzini inadeguati confusionari maleducati, (penso che qualsiasi aggettivo denigratorio vi possa venire in mente loro ce l’hanno),. Probabilmente proprietari del bar confinante, e gestori del servizio colazione dell’hotel (quindi demotivati), dopo un’attesa di un’ora, dopo che avevano servito e riverito, gente arrivata dopo di noi, (clienti del bar) del menu:  the, pane, marmellata, forchette, tovaglioli. cucchiaini siamo riusciti a mangiare un’omelet salata su un tavolo sguarnito di ogni cosa oltre la tovaglia. Da tirarglielo in testa, per vedere se avessero una reazione. Ripartiamo con la speranza che la parentesi delle 24ore precedenti sia terminata, prima tappa il Corvin Castle a Hunedoara. Arriviamo un po tardi, e ci ritroviamo nel solito casino del parcheggio che oltre a pagare sei sottoposto a lunghe code di avvicinamento, quindi parcheggiamo a 800mt in una fabbrica diroccata e raggiungiamo a piedi l’entrata. Una fila chilometrica di turisti aspetta il proprio turno per poter entrare, ci mettiamo in fila, ma dopo pochi minuti si capisce che molti fanno i furbetti, con la scusa di fare foto si avvicinano all’ingresso e poi mescolandosi tra la folla baipassano la fila. Di quel passo se facciamo la fila salta mezzo programma, quindi, con un po di inbarazzo, decidiamo di fare gli Italiani, baipassiamo spudoratamente la fila con la tecnica del furbetto, (che funziona egregiamente) in 10 minuti siamo dentro. (Tirando le somme  cade un’altro luogo comune I Romeni che da noi sono tanto scaltri, a casa loro sono un po fessi). Come spesso accade a queste grandi opere di architettura, la visione più bella è quella che se ne ha nell’amirarle da fuori, perché, spesso al loro interno tutta la prospettiva di maestosità svanisce dentro stanzoni spogli affumicati e gremiti di gente. Ripartiamo dal Corvin Castle di Hunedoara dopo circa due ore, destinazione Braşov 273 km con tappa intermedia, visita di Sibiu, che il giorno precedente non abbiamo avuto il tempo di visitare. Sibiu, il centro storico è molto bello le due piazze centrali ospitano due palchi, in uno è in corso un’opera teatrale moderna con musiche moderne, la seconda è in prova la filarmonica di Sibiu con direttore un Italiano, le note provenienti ora dal violino ora dal viole,  trombe, contrabbassi; diffondendosi nella cornice di architettura sassone, circostante crea atmosfere che fanno venire i brividi. Alle 20:00 è previsto un concerto gratuito, dev’essere uno spettacolo, e si capisce cosa la sera precedente abbia causato un tale affollamento. Noi purtroppo non abbiamo il tempo di godere di un tale spettacolo perché 145 km e un letto ci aspettano a Brasov. Ripartiamo un po a malincuore perché a Sibiu avevamo fatto il programma di passarci una notte per poterne godere delle atmosfere, che la visita ci confermava, come ottima scelta ma che la sorte, non ce là consentito. Arriviamo a Brasov che è buio ma dal primo impatto non sembra che con questa scelta, ci sia dati un dito in un occhio, La struttura che abbiamo prenotato risulterà la miglior sistemazione di tutto il viaggio,——— accogliente curata nei minimi dettagli dal proprietario che trasuda tutta l’amore per il suo gioiellino, ci accoglie con un gran sorriso. Non staremo a descrivevi tutte le cose che ci sono piaciutue, se passate da quelle parti andateci, non ve ne pentirete. Tra i consigli che ci vengono dati uno è quello di non andare in centro in macchina, perchè il parcheggio è molto complicato. Faremo cosi e ci addentreremo in una Brasov molto diversa da Sibiu, un po altolocata, con atmosfere massone, Brasov una città giovanile con un sacco di locali di tendenza, tutta da vivere. Nonostante l’ora tarda qui si mangia senza problemi. Alla fine possiamo dire che Brasov è bella tutta, mentre  di Sibiu è bello il centro, ma gia a 100mt è decadente e un po troppo influenzata dai classici casermoni comunisti. Mentre a Brasov il centro è contornato da un’archittetura di maggior pregio e meglio tenuta.   

15 Agosto Pensavamo che i Romeni essendo ortodossi non festeggiassero il ferragosto pertanto credevamo di poter continuare l’esplorazione della Transilvania senza traffico eccessivo, invece ci sbagliavamo a ferragosto festeggiano una santa…. e il risultato cambierà anche questa volta il nostro programma. La destinazione finale sarebbe stata Pitesti da dove partire il giorno successivo per la scenografica Transfăgărășan fino a raggiungere il Lago Bâlea   Parma tappa 50 km il castello di Bran Il castello che ha ispirato la descrizione del castello di Dracula nel romanzo di Bram Stoker, ma che non è il vero maniero storicamente appartenuto al voivoda (principe) Vlad III di Valacchia, dello l’impalatore. In Prossimità dell’arrivo coda chilometrica  per il parcheggio, che baipassiamo parcheggiando la macchina in una via secondaria, e raggiungiamo il paese a piedi. Anche qui solita casistica del castello precedente e solita soluzione, questa volta senza tentennamenti. Questo castello è interessante anche dentro, anche se iperaffollato. Riusciamo a vederlo impegnando due ore circa e quando usciamo dedichiamo un po di tempo per visitare il villaggetto affianco, comprarci un po di frutti di bosco 50 centesimi di € e ripartire destinazione Castelul Peles a Sinaia 70 km. Venendo via rimaniamo stupiti dalla coda di almeno venti km che adesso c’è per arrivare a Bran, ma non facciamo in tempo, a dimenticarci dello stupore, che in coda ci siamo noi. Tutti i romeni che hanno fatto la scampagnata, di ferragosto stanno rientrando a Bucarest e ci sorbiamo 50km di coda, tanto che, quando arriviamo a Sinaia, decidiamo di guardare il castello e fermarci a dormire, cosi che evitiamo di passare altro tempo incollonati per strada cercando di raggiungere Pitesti. Sarà anche questa la scelta giusta, permettendoci di godere con calma la visita del castello, dal fuori perché in quei giorni chiuso al pubblico, (comunque molto scenografico.) e di vivere Sinaia che si rivelerà molto più interessante di quello che ci aspettavamo.   

16 Agosto Dopo la colazione e di buon ora 8:00 partenza per la Transfăgărășan fino a raggiungere il Lago Bâlea km preventivati 264 e 5 ore.  Poi guida verso Bucarest fermandosi dove ci coglie la notte. Arriviamo al lago che sono le 14:00 con un tempo da lupi, nebbia fitta e pioggia intensa, un po’ sconsolati per non aver visto nulla, guidato tanto, e scoperto lungo la strada, che abbiamo sacrificato dei luoghi interessantissimi, perché la definita da molti  “MITICA Lonley Planet” spiega che il versante più scenografico non è quello da noi percorso ma quello che sale venendo sa Sibiu, e non lo riporta dove sarebbe più ovvio che fosse, vale a dire dove descrive la Transfăgărășan, no! lo riporta in due righe all’interno della storia di Ceausescu. Per fortuna oltrepassata la galleria del passo, troviamo un altra stagione, quindi decidiamo di non fermarsi subito ma di continuare discendendo il lato più scenografico, cosi facendo ritorna il sole permettendoci di ammirare nel pieno della scenografia e dopo la pioggia dei colori, la bellezza e le atmosfere dei luoghi. Ritornati al passo facciamo una pausa culinaria, ristoratrice. Molti chioschi vendono prodotti tipici Ungheresi ed è qui che scopriamo la bontà del kürtőskalács (cu.rtosci calàci) praticamente un mega bombolone. Poi riprendiamo la discesa da dove siamo saliti, facendo qualche pausa foto e assaggio salumi e formaggi. Arriviamo ai piedi del vero castello di Vlad l’impalatore (Dracula) che in verità  è la Fortezza di Poenari una fortificazione costruita per la difesa del confine settentrionale della Valacchia dove, la storia dello spietato Vlad che giustiziava in maniera atroce i suoi nemici sia stata fonte di ispirazione di stoker per la stesura della sua storia su Dracula.    Arriviamo che sono le 17:00 per raggiungere la fortezza ci sono1448 scalini ripidissimi e il sito chiude alle 18:00, siamo un po incerti, perché non vorremmo farci tutti quegli scalini per poi trovare, un cancello chiuso, e magari non riuscire neanche a fotografarlo dal fuori. Ma decidiamo di rischiare e facciamo bene perché anche se l’ascesa è dura la fortezza è un rudere, merita comunque la visita. Tra laltro scopriremo poi che pur essendoci un cancello, pare che nessuno lo chiuda, tanto che i  rumeni salgono anche dopo le 18:30, da quello che ci è parso a noi, è che dopo le 18:00 non paghi più. Alle 19:00 visto che il giorno successivo abbiamo il volo per Bologna, decidiamo di fare uno sforzo e raggiungere Bucarest, cosi da goderci della sua movida notturna. L’unico imbecille che abbiamo incontrati sulle strade della Romania è risultato essere un idiota milanese che dalla fisiognomica, pareva il classico figlio di papà viziato, in libera uscita. Talmente idiota che quando lo abbiamo incontrato sulla nostra strada con il suo suv noleggiato, faceva i 50kmh. Dopo averlo sorpassato si è svegliato, e ha facilmente risuperatro il nostro catorcio , continuando il suo viaggio a 50kmh, salvo aumentare la velocità tutte le volte che provavamo a sorpassarlo, mettendo in grave rischio la nostra incolumità. Giunti in autostrada il suo giochino è finito. Ma come si dice il diavolo fa le pentole senza coperchi. Il giorno successivo  mentre eravamo in fila per l’imbarco, un coglione è quasi caduto perché non ha visto la valigia della signora dietro di noi,e chi era?   L’imbecille del giorno precedente che preso dallo stupore di vedermi non protetto dall’alto del suo suv ma dal basso del suo essere, non ha visto la valigia. Lo avrei cazzottato volentieri ma vista la condizione inopportuna, ho preferito soprassedere   Durante il tragitto per Bucarest, abbiamo prenotato al Hemingway Residence Strada Mântuleasa 31, București una struttura con parcheggio sotterraneo da dove visitare il centro senza necessità di auto, e lasciare possibilmente (opzione accettata senza costi aggiuntivi) anche per mezza giornata il giorno successivo.  Km percorsi a fine giornata 510.   Ci diamo una rinfrescata e usciamo, dopo un primo smarrimento generalizzato, il quartiere che attraversiamo  per andare nel centro, da dove si trova il Hemingway Residence, è molto  fatiscente e abitato da Rom (inoffensivi) ma grazie a maps.me troviamo il cuore pulsante della città, la via  Lipscani, che poi non si tratta solo di una via, ma di un’intero quartiere. In poco tempo, l’atmosfera precedentemente depressa si trasforma in atmosfere cosmopolita, con locali di ogni genere curati e pieni di charme, dove musiche di ogni genere accompagnano la serata di fiumi di gente. Una bella impressione, tanto che di colpo i 510km che abbiamo sulle spalle si dissolvono nella curiosità di vedere cosa nasconda la via successiva.   

 

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